E' questa la più classica delle specialità romagnole. E' un pane àzimo (privo cioè di lievito) di vecchissima tradizione, cotto un tempo sul "testo", l' apposita pietra posta su braci ardenti. Il "testo" viene oggi generalmente sostituito da una normale padella di ferro. Impastate 1000 g. di farina con 300 gr. di strutto, sale, un pizzico di bicarbonato di sodio e tanta acqua tiepida quanta ne occorre per ottenere un impasto piuttosto duro. Stendetelo in cerchi dello spessore di circa 1/2 cm. e del diametro di 15 cm.
Cuocete le piadine sul testo o in padella, rigirandole spesso e punzecchiandone la superficie con le punte di una forchetta. Si mangia spaccata a metà, farcita di formaggio tenero, o di fette rosolate di pancetta, o di cavoli alla romagnola.
Delle buone piadine fatte in casa sono sempre accompagnate da vino rosso abbondante.

 

E' questo il piatto forte della cucina romagnola, e certamente uno dei più conosciuti e diffusi. Si differenzia nettamente dai pur vicini tortellini bolognesi in quanto è assolutamente privo di carne. Per il ripieno di cappelletti sufficienti a 6 persone preparate infatti 500 gr. di ricotta e stemperatela in una terrina assieme a 500 gr. di formaggio tenero "bazzotto", 100 gr. di parmigiano grattuggiato, 2 uova intere, un pizzico di noce moscata e il sale necessario. Amalgamate bene i vari ingredienti. Preparate quindi la sfoglia con 600 gr. di farina e 6 uova, lavorandola continuamente finchè non sarà ben liscia ed omogenea. Tagliatela quindi in tanti quadratini di circa 5 cm. di lato e su ciascuno di essi ponete in mezzo 1/2 cucchiaino di ripieno, richiudendolo a triangolo facendo ben aderire i bordi, quindi fate girare ciascun triangolo intorno ad un dito nella mano e sovrapponete le due estremità.
L' autentico cappelletto romagnolo assumerà in questa maniera la caratteristica forma a "cappelletto". Il miglior modo di gustare i cappelletti è senz' altro il brodo: lessateli dunque in un ottimo brodo di carne e serviteli con abbondante parmigiano grattuggiato.

 

Per le famose tagliatelle fatte in casa l' imperativo è uno solo: ognuno potrà condirle come preferisce, ma per confezionarle sono necessarie mani abbastanza esperte.
Si calcola generalmente 1 uovo e 100 gr. di farina a testa.
L' impasto deve essere ben sodo e la sfoglia sottile. Se la sfoglia è stata fatta ben tirata le tagliatelle risulteranno compatte e soprattutto lunghe: è questo il segreto di tagliatelle ben fatte.
Lasciatele asciugare qualche tempo, quindi lessatele in abbondante acqua salata.
Il condimento più classico è il ragù. Sono comunque molto diffuse anche con burro e parmigiano, oppure, volendo un piatto più raffinato, con burro e scaglie di tartufo.

 

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